Scuola secondaria di primo grado
Scuola secondaria di primo grado
Destinatari: classi terze della Scuola secondaria di I grado
Durata: 2 ore circa
Materiali: PC collegato a un videoproiettore, rete Internet e microfono mobile (nel caso in cui il percorso si svolga in una sala molto ampia)
La proposta didattica fa riferimento alla vicenda dei 73 ragazzi ebrei accolti e salvati tra il 1942 e il 1943 dalla comunità di Nonantola, sullo sfondo degli avvenimenti che segnarono il panorama italiano ed europeo nel corso del secondo conflitto mondiale. Erano bambini, ragazzi e giovani in fuga da Polonia, Germania, Austria, Croazia e Slovenia; altri, in un secondo momento, arrivarono dalla Bosnia-Erzegovina.
Si tratta di una vicenda che conferisce uno spessore assolutamente peculiare (fatto di attenzione e di relazione con l’altro, di soccorso e di cura, di consapevole accettazione del rischio da parte di un gruppo di soccorritori) e un tratto di unicità (la salvezza di un’intera comunità di ebrei) ad una vicenda che s’inserisce a pieno nel processo lungo e complesso della persecuzione e della deportazione razziale tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento.
Il relatore presenterà alla classe immagini e documenti – divisi in tre aree tematiche – attraverso cui seguire il filo della narrazione, facendo anche riferimento a tre testimonianze video (di seguito ne riportiamo gli abstract) che illustrano alcuni dei momenti salienti della storia:
A studenti e studentesse saranno distribuite schede di laboratorio stampate su cartoncini di vari colori, a sottolineare la diversità dei temi trattati. Ogni cartolina riporta un’immagine e un breve testo di accompagnamento, con riferimenti a eventi, protagonisti e concetti che offriranno elementi di conoscenza sulla vicenda dei ragazzi di Villa Emma, ponendola in relazione con luoghi e avvenimenti della seconda guerra mondiale.
Nel momento in cui uno/a studente/essa riconoscerà nella presentazione l’immagine riportata sulla propria scheda, sarà invitato/a a leggerne il contenuto ad alta voce, in qualità di collaboratore del relatore, al quale è assegnato il compito di curare lo svolgimento del racconto. Il relatore potrà aggiungere, volta per volta, qualche precisazione o fornire ulteriori informazioni e dettagli sulla vicenda. Le cartoline resteranno a studenti e studentesse, che potranno ricostruire visivamente la storia, una volta rientrati in classe.
Al termine della presentazione, il relatore mostrerà alla classe un breve passaggio del documentario I ragazzi di Villa Emma (regia di Aldo Zappalà, Fondazione Villa Emma, Village Doc&Films, Italia 2008), dando voce a una testimone del gruppo in fuga che ci consentirà di operare un focus sui due che non si salveranno. Il primo, Goffredo Pacifici, collaboratore della Delasem e artefice della fuga dei ragazzi da Nonantola, decide di non oltrepassare la frontiera con la Svizzera per aiutare altri ebrei ad espatriare; scelta che si rivelerà fatale perché nel giro di qualche giorno viene arrestato dalla milizia fascista e deportato ad Auschwitz. Il secondo, Salomon Papo, ricoverato nel sanatorio di Gaiato di Pavullo due settimane dopo il suo arrivo in Italia perché malato di tubercolosi, è arrestato nel marzo 1944: il suo nome compare nella lista del convoglio partito da Fossoli per Auschwitz il 5 aprile 1944.
Data l’attualità che la storia dei ragazzi di Villa Emma riveste oggi, si è pensato di introdurre (e di sottolineare nel discorso) una falsa immagine dell’attraversamento del Tresa, che è, in realtà, l’immagine di profughi siriani che cercano di raggiungere l’Europa.
A conclusione dell’incontro, il relatore distribuirà dei post-it colorati su cui ognuno potrà annotare impressioni, parole o riflessioni suggerite dalla storia appena raccontata.
Incollati poi su una parete, i post-it potranno offrire spunti per avviare una discussione in classe, considerando le suggestioni registrate dagli studenti come elementi di una mappa concettuale attraverso la quale esplorare e approfondire determinati aspetti della vicenda.